Primo passo e prima grande vittoria per ‘Esteticamente’

Esteticamente - Paolo Tramontano - Progetto
Presentata l’interpellanza parlamentare per intervenire sulla Legge n. 1 del 1990. Lo stato dell’arte e il progetto di Paolo Tramontano e di “Esteticamente”

Paolo Tramontano, sotto l’egida di Harmony Group (www.harmonyprogress.it), ha costituito l’associazione “Esteticamente”, che raggruppa gli operatori e le operatrici del settore estetico, al fine di interpretarne le esigenze, valoriz­zarne l’immagine e far comprendere la grande importanza del loro ruolo nella società.

Per Paolo Tramontano, infatti, L’Estetica non è sub-cultura, ma è essa stessa una scienza multidisciplinare (che si giova degli apporti di molte scienze: dalla biologia alla chimica cosmetica fino alla fisiopatologia).

Oggi, a differenza che in passato, il 90% delle operatrici estetiche ha un diploma di scuola media superiore e, seppur una parte minoritaria, possiede un diploma di laurea breve o, addirittura, magistrale in altre discipline o in discipline affini.

Ma l’ultima legge sull’Estetica Profes­sionale risale al ‘90 e tutti i tentativi compiuti per dare alle operatrici dignità, un’adeguata riqualificazione e un livello compatibile con i bisogni crescenti della società sono stati sottovalutati o volutamente ignorati.

Esteticamente: il progetto

L’ambizioso progetto promosso da “Esteticamente”, di intervenire sull’attuale Legge n. 1 del 1990 per assegnare agli operatori dell’estetica una professionalità riconosciuta e riconoscibile e altresì istituire un albo o registro nazionale o regionale di categoria, ha finalizzato la prima iniziativa con la presentazione in Senato di una interpellanza parlamentare, di cui qui si allega testo e link di riferimento.

Testo dell’interpellanza parlamentare

Di seguito il testo dell’interpellanza presentata da Claudio Barbaro.  (Atto n. 2-00101, Pubblicato il 23 marzo 2022, nella seduta n. 417)
“Ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali e dello sviluppo economico.

Premesso che:

nella società attuale, l’estetica e la cura del corpo sono valori considerati molto più che in passato dal comune sentire dei cittadini di tutte le età. Da un documento tecnico redatto da INAIL e ISS relativo alle misure contenitive del contagio da SARS-CoV-2, emerge che nel settore della cura della persona in Italia fossero operanti, prima degli eventi pandemici, oltre 36.000 centri estetici e di bellezza.

Essi si sviluppano come attività autonome ovvero come servizi aggiuntivi e accessori, come nelle botteghe di parrucchiere dotate di cabine per l’estetica, oppure all’interno di palestre e centri wellness, hotel a 4 e 5 stelle, farmacie, profumerie e altri punti commerciali;

Una realtà così rilevante della nostra economia, ancorché rappresenti un segmento occupazionale da oltre 100.000 operatori professionali, in assoluta prevalenza donne, è incredibilmente ignorato o sottovalutato dal legislatore:

la produzione normativa per gli operatori dell’estetica è, infatti, ferma alla legge n. 1 del 1990, allorquando tale categoria era caratterizzata da giovane età e bassa scolarità, mentre oggi possiede in larghissima misura un diploma di scuola media superiore o di un diploma di laurea breve o magistrale, nonché presenta caratteristiche di professionalizzazione che rendono gli estetisti e le estetiste operatori tecnici capaci di offrire prestazioni e trattamenti non solo volti a migliorare e proteggere l’aspetto estetico del corpo, ma sostanzialmente a contribuire a mantenerlo sano, attraverso trattamenti finalizzati al benessere e alla ricerca di una maggiore qualità di vita, in taluni casi anche e segnatamente per persone che, soffrendo di particolari patologie, subirebbero altrimenti, ad ulteriore patimento, anche gli inestetismi;

si evidenzia, quindi, la necessità di un intervento volto ad assegnare una professionalità riconosciuta e riconoscibile per gli operatori e le operatrici dell’estetica, al fine di concedere loro un’adeguata riqualificazione, dignità e livello compatibile con la cultura dominante, i bisogni crescenti dell’utenza nonché una forma di autoregolamentazione di categoria;

la formazione di tali operatori è, attualmente, affidata a corsi di professionalizzazione regionali che prevedono tirocinio, 900 ore di lezione annuali e il superamento di una prova teorico-pratica in svariate materie (fra cui: cosmetologia; nozioni di fisiologia e di anatomia; nozioni di chimica e di dermatologia; massaggio estetico del corpo; estetica, trucco e visagismo; apparecchi elettromeccanici; nozioni di psicologia;

cultura generale ed etica professionale); a parere dell’interpellante è ormai maturo il tempo per individuare quali operatori estetici siano da considerarsi meri collaboratori di attività collaterali (come ad esempio gli addetti alla manicure estetica dei parrucchieri, o i truccatori delle profumerie), quali, pur autonome partite IVA, vogliano mantenere le caratteristiche e le peculiarità dell’impresa artigiana ex legge n. 1 del 1990 e quali altri, invece, aspirino ad essere identificati come veri e propri professionisti specializzati, assunta la rilevanza e la crescita di questo comparto;

all’uopo, quindi, a giudizio dell’interpellante, sarebbe auspicabile l’istituzione di un novello corso di laurea triennale, come è recentemente accaduto per riconoscere dignità accademica a nuove professioni, per esempio quella di cosmetologo, e l’istituzione di un organismo nazionale di rappresentanza ed autocontrollo, anche a tutela degli utenti, che abbia il compito di garantire la qualità professionale delle prestazioni erogate, l’applicazione di un codice deontologico e un riferimento sulle possibilità di formazione e aggiornamento;

la citata legge n. 1 del 1990, infatti, si limita a disporre che chi volesse esercitare in maniera autonoma la professione di estetista, è tenuto alla mera iscrizione all’albo provinciale delle imprese artigiane; l’ordinamento vigente non prevede l’istituzione di un albo o registro nazionale o regionale di questa categoria, e altresì la legge n. 4 del 2013 non individua gli estetisti fra le professioni non organizzate in ordini o collegi che possano costituirsi in associazioni professionali riconosciute,

si chiede di sapere:

se i Ministri in indirizzo ritengano condivisibile, anche in considerazione dei dati statistici che evidenziano la crescente richiesta delle prestazioni offerte dagli operatori dell’estetica, incentivare un’offerta formativa accademica per chi voglia intraprendere questa professione, e a tal fine sollecitare le università italiane a promuovere un’afferente tipologia di corsi di studio corrispondente alle esigenze del mondo del lavoro;

se intendano incentivare, tutelare e promuovere la figura dell’operatore dell’estetica, alla luce della sempre maggiore rilevanza che assume il comparto e, anche, della sofferenza che esso ha patito nella fase dell’emergenza COVID;

se abbiano intenzione di intervenire, per quanto di competenza, al fine di addivenire alla istituzione di un albo professionale degli operatori professionali dell’estetica, o quantomeno includere la categoria di tali operatori fra quelle delle associazioni professionali previste dalla disciplina (legge n. 4 del 2013) che ha riformato le professioni non organizzate in ordini o collegi.”

Le dichiarazioni di Paolo Tramontano

“Ci aspetta ancora un lungo percorso ma ‘un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo!’  – ha dichiarato Paolo Tramontano con grande soddisfazione commentando la notizia dell’interpellanza parlamentare.

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